Articolo 21 della Costituzione Italiana

Articolo 21 della Costituzione Italiana:
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domenica 4 ottobre 2009

La fiera di San Martino

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Nei giorni 3 e 4 del mese di Ottobre sono confluiti a San Martino di Soverzano moltissime persone, per partecipare all’appuntamento annuale con la tradizione locale.

A pochi chilometri da Minerbio, in località Soverzano, si erge infatti il castello di San Martino, anche detto, e più comunemente noto come : Castello dei Manzoli.
La struttura fu eretta nell’anno 1411 quando il Cavaliere bolognese Bartolomeo Manzoli volle la costruzione dello stesso quale dimora aristocratica attorno all’antica torre degli Ariosti, (che a sua volta, sorgeva al limitare della palude fin dal duecento).

Il magnifico maniero, si staglia sullo sfondo di un boschetto di alberi secolari, in ottimo stato di conservazione, anche per gli interventi di ristrutturazione a cui fu sottoposto nel 1883 sotto la proprietà dei Conti Cavazza, ad opera di Alfonso rubbiani e Tito Azzolini.
Il conte Francesco Cavazza raccontava così il mercato:
"...
grandissimo era a detta Fiera il concorso di ogni sorta di mercanti, di saltimbanchi, di musicanti, di giostranti e di zingari ;
né mai mancava il chirurgo-cavadenti
".

Le cortine e le torri merlate che lo caratterizzano conferiscono un aspetto decisamente fiabesco al castello, che è circondato da un largo fossato, superabile solo tramite i ponti levatoi.
In questa cornice medioevale, sotto i merli , e sotto i portici del borgo del Castello dei Manzoli, fin dal 1584 ci si ritrova per rivivere un’antica tradizione che voleva il Mercato di San Martino come centro di attrazione per una vasta zona di campagna.
Il tramonto della civiltà contadina aveva segnato l'oblio, appunto, di questa antica tradizione oggi ripresa dal Comitato Fiera di San Martino.

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Attorno al Castello, dopo il 1411 fu edificato un piccolo borgo di casupole e, successivamente, nel 1684, crescendo l’importanza del mercato che dal 1584 si teneva annualmente, si provvide alla costruzione di un portico che potesse ospitare gli ambulanti, oltre che offrire riparo alle botteghe, ai laboratori artigiani e ad un’osteria.
Accanto al loggiato si trova l'oratorio settecentesco di San Gaetano.

Mentre nell’antichità trovava spazio di esposizione soprattutto il bestiame presentato come prima merce di scambio, oggi questo è stato sostituito da prodotti e manufatti artigianali, piante e specialità gastronomiche che tornano ad animare, come una volta, i portici del borgo.
Non mancano poi spettacoli e stand gastronomici che coinvolgono i numerosi visitatori di questo angolo incantevole, come ad esempio la gara di tiro con l’arco, o le presentazioni eseguite da volontari rigorosamente in costume medioevale, di manufatti d’epoca, armature, cimeli, abbigliamento, e sistemi di vita dell’epoca passata.
L’appuntamento ha visto infatti anche disputarsi la IV° Disfida d’arco storico, tra sfidanti in costume medioevale che hanno tirato con i loro archi su bersagli appositi, attentamente osservati dai visitatori presenti.


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L’insieme delle attrattive proposte, unitamente alla splendida cornice del castello e alle sensazioni indotte dalle sue caratteristiche, hanno indubbiamente creato un’atmosfera di piacevole suggestione in tutti coloro che, intrinsecamente, possono ricevere il messaggio inconscio trasmesso da un passato ricco di storia.
Le nostre radici traggono le origini da tali realtà, e l’evoluzione scaturita dall’incalzare del tempo ci pone in rilievo le differenze con il mondo attuale, e la diversa architettura sociale.
La dimensione umana, con le sue problematiche, è divenuta oggi una prerogativa di interesse sociale, almeno in tutti i cosiddetti paesi democratici, ma è ancora presto per dire se l’uomo, in generale, è arrivato ad avere nei confronti dei suoi simili, allo stato attuale, quella accondiscendenza che dovrebbe nascere dall’amore per il prossimo e dalla fratellanza, o se, ancora, invece, come nel medio evo, non sia soggetto a interpretazioni stereotipate di carattere utilitaristico.

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L’insieme delle performance a cui il pubblico ha potuto assistere durante l’evolversi della manifestazione, nella sua migliore forma popolare, e cioè in modo totalmente gratuito, è senza dubbio da ascrivere ad un riuscito successo, merito comunque non ultimo, della fantastica coreografia del luogo.
Gli organizzatori, e la proprietà del Castello, hanno reso un grande servizio alla collettività, non solo locale, ed è quindi d’obbligo un sentito ringraziamento, con l’auspicio che il futuro possa vedere un interessamento diretto delle Istituzioni cittadine, per avvicinare i bambini delle Scuole a queste splendide realtà.

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Emanuele B.
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